lunedì 6 novembre 2023

Dal diario della Terza Divisione di Fanteria, 4 novembre 1943

 



Erano trascorsi quasi due mesi da quando la 3d aveva iniziato la sua risalita lungo lo stivale italiano da Battipaglia. L’attività nemica era stata caratterizzata durante tutta l’avanzata da una deliberata ritirata, coperta da attività do posizionamento mine e demolizioni. Il nemico si era costantemente infiltrato nelle nostre posizioni con pattuglie in attacchi notturni per occupare le posizioni in cui le nostre pattuglie erano precedentemente penetrate. In questo modo tendevano imboscate ai nostri convogli di rifornimenti, posizionavano trappole sui nostri sentieri e nelle aree di bivacco. Per queste azioni usava con parsimonia i tank, due o tre al massimo, che operavano con piccoli gruppi di fanteria. Collocava cannoni semoventi in posizioni defilate e in città dove erano difficili da trovare. E trasse pieno vantaggio dal terreno accidentato che  è la più grande risorsa difensiva. Tutti gli inganni del nemico erano stati risolti dagli uomini della Terza Divisione. Tutte le sue innovazioni erano state contrastate con le nostre improvvisazioni. Il difficile accesso a certe vette montuose fu superato mediante l’uso del Provisional Pack Train, convogli da carico provvisorio con l’utilizzo dei muli e della Provisional Mounted Reconnaissance Troup, truppa di ricognizione in montagna, anch’essa provvisoria che utilizzava i cavalli.  Gli aerei della divisione, piccoli aerei da ricognizione, furono utilizzati per scopi fino ad allora sconosciuti, come nel caso in cui un convoglio da carico provvisorio si perse in montagna e un aereo lo cercò e lo condusse a destinazione, dove arrivò giusto in tempo per salvare un battaglione. Il coordinamento con il supporto aereo fu così preciso che i prigionieri di guerra catturati nella zona di Pietravairano affermarono che il bombardamento aereo fu il più devastante e preciso che avessero mai provato. La catena montuosa che ora ci trovavamo di fronte, la linea invernale tedesca del 1943, presentava vette ancora più alte, pareti più ripide e strade meno percorribili di quelle che la 3d aveva appena attraversato. L’aumento delle piogge e il clima più freddo si unirono per rendere le operazioni più difficili, quando arrivarono i primi giorni di novembre e iniziò il viaggio verso Mignano.  Con la higway six (ss.6 Casilina) come asse di avanzamento la Divisione avanzò con il 7th reggimento a sinistra, il 15° al centro, comandato dal tenente colonnello Ashton H. Manhart e il 30th a destra, comandato dal tenente colonnello Lionel C. McGarr.


From the diary of the Third Infantry Division, November 4, 1943

Nearly two months had passed since the 3d had begun its ascent up the Italian boot from Battipaglia. Enemy activity had been characterized throughout the advance by a deliberate retreat, covered by do mine placement and demolition activities. The enemy had constantly infiltrated our positions with patrols in night attacks to occupy positions where our patrols had previously penetrated. In this way they ambushed our supply convoys, set traps on our trails and bivouac areas. For these actions he used tanks sparingly, two or three at most, operating with small groups of infantry. He placed self-propelled guns in defiladed positions and in towns where they were hard to find. And he took full advantage of the rugged terrain that is the greatest defensive asset. All the enemy's deceptions had been solved by the men of the Third Division. All his innovations had been countered by our improvisations. The difficult access to certain mountain peaks was overcome by the use of the Provisional Pack Train, provisional cargo convoys using mules, and the Provisional Mounted Reconnaissance Troup, mountain reconnaissance troop, which was also provisional and used horses.  The division's planes, small reconnaissance planes, were used for purposes hitherto unknown, as in the case when a provisional cargo convoy got lost in the mountains and an airplane searched for it and brought it to its destination, where it arrived just in time to save a battalion. Coordination with air support was so precise that POWs captured in the Pietravairano area claimed that the aerial bombardment was the most devastating and precise they had ever experienced. The mountain range we now faced, the German winter line of 1943, had even higher peaks, steeper walls, and less passable roads than those the 3d had just crossed. Increased rainfall and colder weather combined to make operations more difficult as early November arrived and the journey to Mignano began.  With higway six (ss.6 Casilina) as its axis of advance, the Division advanced with the 7th regiment on the left, the 15th in the center, commanded by Lt. Col. Ashton H. Manhart, and the 30th on the right, commanded by Lt. Col. Lionel C. McGarr.

 


















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