giovedì 9 novembre 2023

8 - 9 November 1943 80th year, Mignano GAP prelude to the battle of Monte Rotondo, clashes at Monte Camino

Monte Rotondo

During the night of 9 November the 104th Panzergrenadier Regiment overtook the 8th Panzergrenadier at the base of the Monterotondo hill.

This battalion was still holding Americans captured during the previous day's attacks; from the historical sources of the division, it seems that they were soldiers from some machine gun positions who were cut off from the German counterattack.

The 104th, having orders to retake Monterotondo at all costs, decided that the end justified the means and took charge of the American prisoners, informing them that they would be positioned in front of the battalion during the attack, effectively using them as human shields. This stratagem was implemented in the evening, when two companies of the 104th advanced during the night up to the eastern slopes of Monterotondo, bringing with them the prisoners who would be used in the main attack the following day.


Monte Camino, Monte la Defenza

On November 8, Companies A and B of the 1st Battalion of the 7th Cottonbaler Regiment attacked Hill 385, with little results.

On the night of 8 and 9 November there were intense artillery exchanges.

In the morning the companies attempted a new attack but encountered intense machine-gun fire.

Ammunition and water were in short supply as supplies were difficult at that height

The 2nd battalion advanced a company towards the Defenza mountain alongside company F, suffering intense machine gun fire.

At 2.40pm Companies E and F were united while G and H attempted an assault on the summit which lasted into the night, encountering several machine gun nests and suffering many wounded.

On November 9th shortly after 12:00 the Germans counterattacked towards the positions of companies A and B on Hill 385. The battle was won by the riflemen of the 1st battalion cottonbalers (red battalion). Six eighteen-year-olds were killed and one wounded in the melee with the enemy. Twenty-four Germans of the 8th Panzer Grenadier and two officers were taken prisoner in this victory for the Cottonbalers.

The 2nd battalion had a great victory on the afternoon of November 9th, in a firefight that lasted several hours. The White Rifle Battalion killed between 50 and 70 Germans on both flanks.

The wounded of that day were evacuated on stretchers to the valley in a six-hour march.

Supplies were increasingly difficult, the paths were constantly pounded by artillery and mortar fire.




Monte Rotondo

Durante la notte del 9 novembre il 104° reggimento Panzergrenadier superò l’8° Panzergrenadier alla base della collina di Monterotondo. 

Questo battaglione teneva ancora  prigionieri gli americani catturati durante gli attacchi del giorno precedente; dalle fonti storiche della divisione, sembra si trattasse di soldati di alcune postazioni di mitragliatrici rimasti tagliati fuori dal contrattacco tedesco.

Il 104°, avendo come ordine di riprendere Monterotondo a tutti i costi, decise che il fine giustificava i mezzi e prese in carico i prigionieri americani  informandoli che sarebbero stati posizionati di fronte al battaglione  durante l’attacco, utilizzandoli di fatto come scudi umani. Questo stratagemma fu messo in atto fin dalla sera, quando due compagnie del 104° avanzarono nella notte fino alle pendici orientali di Monterotondo portando con sè i prigionieri che sarebbero stati utilizzati il giorno seguente nell’attacco principale.

Monte Camino, Monte la Defenza

L’8 novembre le compagnie A e B del I° battaglione del 7° reggimento Cottonbaler attaccarono la collina 385, con scarsi risultati.

Nella notte dell’8 e 9 novembre ci furono intensi scambi di artiglieria.

La mattina le compagnie tentarono un nuovo attacco trovando intenso fuoco di mitragliatici.

Le munizioni e l’acqua scarseggiavano essendo difficili i rifornimenti a quell’altezza

Il II° battaglione fece avanzare una compagnia verso monte la Defenza in affiancamento alla compagnia F, subendo intenso fuoco di mitragliatrici.


Alle 14:40 le compagnie E ed F furono unite mentre la G e H tentarono l’assalto alla vetta che durò fino alla notte, incontrando diversi nidi di mitragliatrici e subendo molti feriti.

Il 9 novembre poco dopo le 12:00 i tedeschi contrattaccarono verso le posizioni delle compagnie A e B sulla collina 385. Lo scontro fu vinto dai fucilieri del I° battaglione cottonbalers (battaglione rosso). Sei diciottenni furono uccisi ed uno ferito nel corpo a corpo con il nemico. Ventiquattro tedeschi dell’8th panzer grenadier e due ufficiali furono fatti prigionieri in questa vittoria dei Cottonbalers.

Il II° battaglione ebbe una grande vittoria nel pomeriggio del 9 novembre, in uno scontro a fuoco durato diverse ore. Il Battaglione bianco dei fucilieri uccise tra 50 e 70 tedeschi su entrambi i fianchi.

I feriti di quel giorno vennero evacuati con le barelle  fino a valle con una marcia di sei ore.


I rifornimenti erano sempre più difficili, i sentieri erano costantemente battuti dai tiri di artiglieria e mortai.









Il cartello informativo è stato rubato o fatto sparire dai soliti ignoranti e cafoni che vivono tra di noi.
The information sign was stolen or made disappear by the usual ignorant and rude people who live among us.











Decorati dal'8 all''11 novembre sul Mignano Gap 1943


Decorati della Terza Divisione di Fanteria US Army

Monterotondo - Montelungo - Monte La Defenza

8-11 novembre 1943


Decorated of the  Third Infantry Division US Army

Monterotondo - Montelungo - Monte La Defenza

8-11 November 1943













lunedì 6 novembre 2023

T.Col Ashton H. Manhart anche lui verso il Mignano Gap il 4 novembre del 1943

 


Tra le figure che parteciparono in maniera determinante nelle operazioni di novembre del 1943, verso il passo di Mignano c’è sicuramente il Tenente Colonnello Ashton H. Manhart.
 

Fu il primo comandante generale nativo del Colorado.  Figlio di Albert W. Manhart, si è laureato alla Douglas County High School di Castle Rock ed ha frequentato la Colorado School of Mines prima di entrare nell’Accademia militare a West Point, N. Y., dove si laureò nel 1932. Il generale Manhart era un soldato del reggimento nella famosa 3a Divisione di Fanteria, durante la seconda guerra mondiale. Ha combattuto con essa fin dalle prime invasioni del Nord Africa, portando il suo terzo battaglione, 15° fanteria, dal Marocco attraverso la Tunisia e in Sicilia e alla testa di ponte di Anzio, dove prese il comando del 15°.  L'altro suo servizio include il comando del 136° Reggimento di Fanteria, 34° Divisione, in Italia, con il quale concluse la Seconda Guerra Mondiale. Dopo la guerra fece parte dello staff della Field Artillery School, Fort Sill, Oklahoma e fu direttore dell'istruzione presso la Infantry School, Fort Henning. Come generale fu vice comandante aggiunto della 24a divisione di fanteria in Corea nel 1950. Gli incarichi successivi includono: capo, operazioni e formazione centro di supporto aereo, Fort Bragg. Capo della sezione Europa e Medio Oriente, divisione operativa, operazioni e addestramento, dipartimento dell'Esercito. Membro dell'esercito, squadra senior, politica, formazione e organizzazione dello stato maggiore congiunto, 1954-1956. Nel 1956  divenne capo dei piani e del ramo politico, delle operazioni e dell'addestramento; comandante in capo del Pacifico, passando nel 1957 a vice capo di stato maggiore per i piani dello stesso stato maggiore. Proseguì la sua carriera come comandante della 25a divisione di fanteria alle Hawaii. Nella sua permanenza in Europa il generale si è laureato all'École Superieure de Guerre di Parigi e nel 1952 ha completato il corso del National War College. Tra le sue decorazioni figurano la Legione al Merito, la Stella d'Argento, la Stella di Bronzo con grappolo di foglie di quercia, la Medaglia Italiana al Valor Militare e il Distintivo del Fante da Combattimento.

Dipartimento dell'Esercito, Ordini generali n. 36 (14 settembre 1967)

CITAZIONE:

Il Presidente degli Stati Uniti d'America, autorizzato dall'Atto del Congresso del 9 luglio 1918, è lieto di presentare la Medaglia per il Servizio distinto dell'Esercito al Tenente Generale Ashton Herbert Manhart (ASN: 0-18773), Esercito degli Stati Uniti, per il servizio eccezionalmente meritorio al servizio del governo degli Stati Uniti, con l’incarico di grande responsabilità come membro della US Element, Central Treat Organization, durante il periodo dal marzo 1966 al luglio 1967.

Quartier generale, divisione di fanteria 3d, ordini generali n. 63 (1944)

CITAZIONE:

Il Presidente degli Stati Uniti d'America, autorizzato dall'Atto del Congresso del 9 luglio 1918, ha il piacere di presentare la Silver Star al tenente colonnello (fanteria) Ashton Herbert Manhart (ASN: 0-18773), Esercito degli Stati Uniti, per il valore dimostrato in azione mentre prestava servizio come comandante di un battaglione di fanteria del 15° reggimento di fanteria, 3a divisione di fanteria, in azione contro il nemico in Italia, il 10 luglio 1943. Le sue azioni coraggiose e la dedizione al dovere, senza rispetto per la propria vita, erano in linea con le più alte tradizioni del servizio militare e riflettono un grande merito su se stesso e sull'esercito degli Stati Uniti.

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T.Col Ashton H. Manhart also to Mignano Gap on November 4, 1943

Among the figures who were key participants in the November 1943 operations toward the Mignano Pass was certainly Lieutenant Colonel Ashton H. Manhart. 

He was the first native Colorado commanding general.  The son of Albert W. Manhart, he graduated from Douglas County High School in Castle Rock and attended the Colorado School of Mines before entering the Military Academy at West Point, N. Y., where he graduated in 1932. General Manhart was a regimental soldier in the famous 3rd Infantry Division during World War II. He fought with it from the first invasions of North Africa, taking his 3rd Battalion, 15th Infantry, from Morocco through Tunisia and into Sicily and to the Anzio beachhead, where he took command of the 15th.  His other service includes command of the 136th Infantry Regiment, 34th Division, in Italy, with which he ended World War II. After the war he was on the staff of the Field Artillery School, Fort Sill, Oklahoma and was director of education at the Infantry School, Fort Henning. As general he was deputy assistant commander of the 24th Infantry Division in Korea in 1950. Later assignments included: chief, operations and training air support center, Fort Bragg. Chief of Europe and Middle East, operations division, operations and training, Department of the Army. Member of the Army, senior team, policy, training and organization, Joint Staff, 1954-1956. In 1956 became chief of plans and policy, operations and training branch; commander-in-chief Pacific, moving in 1957 to deputy chief of staff for plans on the same staff. He continued his career as commander of the 25th Infantry Division in Hawaii. During his time in Europe, the general graduated from the École Superieure de Guerre in Paris and completed the National War College course in 1952. His decorations include the Legion of Merit, the Silver Star, the Bronze Star with oak leaf cluster, the Italian Military Valor Medal and the Combat Infantryman's Badge.

Department of the Army, General Orders No. 36 (Sept. 14, 1967)
CITATION:
The President of the United States of America, authorized by the Act of Congress of July 9, 1918, is pleased to present the Distinguished Service Medal of the Army to Lieutenant General Ashton Herbert Manhart (ASN: 0-18773), U.S. Army, for exceptionally meritorious service in the service of the Government of the United States, with the assignment of great responsibility as a member of the U.S. Element, Central Treat Organization, during the period from March 1966 to July 1967.
Headquarters, 3d Infantry Division, General Orders No. 63 (1944)

CITATION:
The President of the United States of America, authorized by the Act of Congress of July 9, 1918, takes pleasure in presenting the Silver Star to Lieutenant Colonel (Infantry) Ashton Herbert Manhart (ASN: 0-18773), U.S. Army, for valor demonstrated in action while serving as commander of an infantry battalion of the 15th Infantry Regiment, 3rd Infantry Division, in action against the enemy in Italy, July 10, 1943. His courageous actions and dedication to duty, without regard for his own life, were in keeping with the highest traditions of military service and reflect great credit on himself and the U.S. Army.

 




 

Dal diario della Terza Divisione di Fanteria, 4 novembre 1943

 



Erano trascorsi quasi due mesi da quando la 3d aveva iniziato la sua risalita lungo lo stivale italiano da Battipaglia. L’attività nemica era stata caratterizzata durante tutta l’avanzata da una deliberata ritirata, coperta da attività do posizionamento mine e demolizioni. Il nemico si era costantemente infiltrato nelle nostre posizioni con pattuglie in attacchi notturni per occupare le posizioni in cui le nostre pattuglie erano precedentemente penetrate. In questo modo tendevano imboscate ai nostri convogli di rifornimenti, posizionavano trappole sui nostri sentieri e nelle aree di bivacco. Per queste azioni usava con parsimonia i tank, due o tre al massimo, che operavano con piccoli gruppi di fanteria. Collocava cannoni semoventi in posizioni defilate e in città dove erano difficili da trovare. E trasse pieno vantaggio dal terreno accidentato che  è la più grande risorsa difensiva. Tutti gli inganni del nemico erano stati risolti dagli uomini della Terza Divisione. Tutte le sue innovazioni erano state contrastate con le nostre improvvisazioni. Il difficile accesso a certe vette montuose fu superato mediante l’uso del Provisional Pack Train, convogli da carico provvisorio con l’utilizzo dei muli e della Provisional Mounted Reconnaissance Troup, truppa di ricognizione in montagna, anch’essa provvisoria che utilizzava i cavalli.  Gli aerei della divisione, piccoli aerei da ricognizione, furono utilizzati per scopi fino ad allora sconosciuti, come nel caso in cui un convoglio da carico provvisorio si perse in montagna e un aereo lo cercò e lo condusse a destinazione, dove arrivò giusto in tempo per salvare un battaglione. Il coordinamento con il supporto aereo fu così preciso che i prigionieri di guerra catturati nella zona di Pietravairano affermarono che il bombardamento aereo fu il più devastante e preciso che avessero mai provato. La catena montuosa che ora ci trovavamo di fronte, la linea invernale tedesca del 1943, presentava vette ancora più alte, pareti più ripide e strade meno percorribili di quelle che la 3d aveva appena attraversato. L’aumento delle piogge e il clima più freddo si unirono per rendere le operazioni più difficili, quando arrivarono i primi giorni di novembre e iniziò il viaggio verso Mignano.  Con la higway six (ss.6 Casilina) come asse di avanzamento la Divisione avanzò con il 7th reggimento a sinistra, il 15° al centro, comandato dal tenente colonnello Ashton H. Manhart e il 30th a destra, comandato dal tenente colonnello Lionel C. McGarr.


From the diary of the Third Infantry Division, November 4, 1943

Nearly two months had passed since the 3d had begun its ascent up the Italian boot from Battipaglia. Enemy activity had been characterized throughout the advance by a deliberate retreat, covered by do mine placement and demolition activities. The enemy had constantly infiltrated our positions with patrols in night attacks to occupy positions where our patrols had previously penetrated. In this way they ambushed our supply convoys, set traps on our trails and bivouac areas. For these actions he used tanks sparingly, two or three at most, operating with small groups of infantry. He placed self-propelled guns in defiladed positions and in towns where they were hard to find. And he took full advantage of the rugged terrain that is the greatest defensive asset. All the enemy's deceptions had been solved by the men of the Third Division. All his innovations had been countered by our improvisations. The difficult access to certain mountain peaks was overcome by the use of the Provisional Pack Train, provisional cargo convoys using mules, and the Provisional Mounted Reconnaissance Troup, mountain reconnaissance troop, which was also provisional and used horses.  The division's planes, small reconnaissance planes, were used for purposes hitherto unknown, as in the case when a provisional cargo convoy got lost in the mountains and an airplane searched for it and brought it to its destination, where it arrived just in time to save a battalion. Coordination with air support was so precise that POWs captured in the Pietravairano area claimed that the aerial bombardment was the most devastating and precise they had ever experienced. The mountain range we now faced, the German winter line of 1943, had even higher peaks, steeper walls, and less passable roads than those the 3d had just crossed. Increased rainfall and colder weather combined to make operations more difficult as early November arrived and the journey to Mignano began.  With higway six (ss.6 Casilina) as its axis of advance, the Division advanced with the 7th regiment on the left, the 15th in the center, commanded by Lt. Col. Ashton H. Manhart, and the 30th on the right, commanded by Lt. Col. Lionel C. McGarr.

 


















sabato 4 novembre 2023

First Lieutenant Thomas William Greer, da Mignano alla Corea



First Lieutenant  Thomas William Greer

 Third Infantry Division US Army  - 7th Regiment “Cottonbalers”

  3rd battalion - Company I

Silver Star

  


Nel primo appuntamento dedicato a questo ottantesimo anniversario, parlando dei fatti accaduti il primo novembre del 1943, viene citato il Tenente Greer, che fornì informazioni preziose che contribuirono ad accelerare l’avanzata della Divisione. Mi sono quindi chiesto chi era questo tenente e se alla fine della Seconda Guerra Mondiale era tornato a casa.

Thomas William Greer nasce il 15 Ago 1924, in Ohio, si arruolò ad Atlanta in Georgia, divenne ufficiale con il numero di servizio O-2202338 e prestò servizio nella compagnia I del 3° battaglione, 7° reggimento di fanteria, “Cottonbalers” Terza Divisione di Fanteria.

Essendo citato nel diario della Terza Divisione di Fanteria, per i fatti accaduti a novembre del 1943 presumibilmente è partito con il primo contingente dagli Stati Uniti.

Partecipò a tutte le campagne della Terza Divisione ed era a Berchtesgaden il giorno in cui fu ammainata la bandiera del terzo Reich e ricevette anche lui un pezzo di quella bandiera che fu tagliata in parti uguali per ogni soldato del 7° che era arrivato fino a quel punto.

Thomas alla fine della guerra proseguì il suo servizio e partecipò alla Guerra di Corea, dove fu gravemente ferito in azione dal nemico in Corea del sud il 24 maggio del 1951.

A settembre era di nuovo in forma a guidare i suoi uomini, era l’11 settembre dello stesso anno e si trovava con la sua compagnia di pattuglia sulla collina 255 a nord ovest di Chorwon, sulla linea principale di resistenza. Una pattuglia di uomini della sua compagnia si spostò verso nord per attaccare la collina 284, che fu messa sotto controllo. Avanzarono, di seguito verso la collina 396 dove trovarono una forte resistenza che li costrinse a ritirarsi di nuovo sulla collina 284. Durante quest’azione Thomas guidava i suoi uomini e fu colpito a morte. La situazione tattica del momento impedì di recuperare il corpo. In seguito la zona in cui fu ucciso divenne il settore nord della zona demilitarizzata ed i suoi resti non furono mai recuperati.

Per le azioni di quel giorno gli venne data la Silver Star.

Oggi il tenente Greer è commemorato nella zona dei dispersi presso il National Memorial Cemetery del Pacifico. Il suo nome è anche iscritto sul muro commemorativo dei veterani della guerra di Corea a Washington DC, che è stato aggiornato nel 2022 per includere i nomi dei caduti.

Sulla base di tutte le informazioni disponibili, il DPAA (Defence Pow/Mia Accounting Agency) ha valutato il caso del soggetto nella categoria analitica dei Rinviati (I casi rinviati sono ritenuti privi di piste nuove e/o percorribili, oppure presentano restrizioni di accesso al sito che rendono impraticabili le operazioni sul campo.)

E qui terminano le informazioni trovate fino a questo momento. Ma le considerazioni su questo giovane ufficiale sono tante; oltre 500 giorni di guerra con la Terza Divisione, Africa, Italia, Francia, Germania, Austria. Tornare a casa e poi ripartire per la Corea, stessa compagnia, stesso battaglione, territori diversi. Forse avrebbe potuto chiedere di stare dietro una scrivania, di fare l’istruttore, chissà. Quello che sappiamo è che era lì con i suoi in prima linea. Ferito gravemente e poi dopo nemmeno quattro mesi di nuovo sul campo di battaglia all’attacco; ultimo nella ritirata, nella sua ultima ritirata fino al buio, il silenzio di una collina che nascondeva per sempre questo eroe. Il ricordo dei suoi cari che non avranno un corpo da piangere perché lasciato in Corea. Chorwon oggi è un posto dimenticato dal tempo, desolato, colline di terra rossa ed edifici che ricordano caserme e carceri della Russia di un tempo, intorno il nulla, circa il 54% della superficie della contea è occupato da foreste.

Ho immaginato che forse Thomas, per gli effetti della guerra appena passata, avesse amato questo posto, la sua desolazione più totale e la miseria. La vita al rientro nelle città americane a fine guerra era troppo “normale” per chi aveva vissuto nella costante miseria e distruzione dell’Europa.

Forse non riusciva ad abituarsi ed ha cercato quella vita alla quale si era abituato, come un vizio a cui non sai dire di no, da cui non puoi separarti.

I compagni in battaglia, l’unica famiglia per cinque anni di servizio, l’affetto più di ogni cosa. Liberarsi di tutto questo era come togliersi una pelle per indossarne un’altra, troppo difficile, non ne era capace, i ricordi erano troppo forti per essere cancellati da una vita comoda e sicura, senza quella dose continua di adrenalina, che lo portava a fare bene il suo lavoro, per quanto terribile e rischioso.

Tanti pensieri tutti insieme, non sapremo mai la verità, è rimasta con Thomas su una collina sperduta a nord-ovest di Chorwon in Corea del Nord.

Che possano crescere fiori bianchi e azzurri nel luogo dove riposi, nella foresta.

Avamposto 16, Italia


In the first appointment dedicated to this 80th anniversary, talking about the events that took place on November 1, 1943, Lieutenant Greer is mentioned, who provided valuable information that helped accelerate the advance of the Division. I therefore wondered who this lieutenant was and whether he had returned home at the end of World War II.

Thomas William Greer was born Aug. 15, 1924, in Ohio, enlisted in Atlanta, Georgia, became an officer with service number O-2202338 and served in Company I of the 3rd Battalion, 7th Infantry Regiment, "Cottonbalers" Third Infantry Division.

Being mentioned in the diary of the Third Infantry Division, because of events in November 1943 he presumably left with the first contingent from the United States.

He participated in all of the Third Division's campaigns and was at Berchtesgaden on the day the flag of the Third Reich was lowered and he also received a piece of that flag which was cut in equal parts for every soldier of the 7th who had made it that far. Thomas at the end of the war continued his service and participated in the Korean War, where he was severely wounded in action by the enemy in South Korea on May 24, 1951.

By September he was fit again to lead his men; it was September 11 of that year and he was with his patrol company on Hill 255 northwest of Chorwon, on the main line of resistance. A patrol of men from his company moved north to attack Hill 284, which was brought under control. They advanced, successively to Hill 396 where they found strong resistance that forced them to retreat back to Hill 284. During this action Thomas led his men and was shot dead. The tactical situation at the time prevented recovery of the body. Later the area where he was killed became the northern sector of the demilitarized zone and his remains were never recovered. For his actions that day he was given the Silver Star.

Today Lieutenant Greer is commemorated in the area of the missing at the National Memorial Cemetery of the Pacific. His name is also inscribed on the Korean War Veterans Memorial Wall in Washington DC, which was updated in 2022 to include the names of the fallen.

Based on all available information, the Defense Pow/Mia Accounting Agency (DPAA) evaluated the subject's case in the analytical category of Deferred (Deferred cases are deemed to lack new and/or viable leads, or have site access restrictions that make field operations impractical). And there ends the information found up to this point. But the considerations about this young officer are many; over 500 days of war with the Third Division, Africa, Italy, France, Germany, Austria. Coming home and then leaving for Korea, same company, same battalion, different territories. Maybe he could have asked to be behind a desk, to be an instructor, who knows. What we do know is that he was there with his people on the front lines. Badly wounded and then after not even four months back on the battlefield attacking; last in his final retreat to the darkness, the silence of a hill that forever hid this hero. The memory of his loved ones who will have no body to mourn because he was left behind in Korea. Chorwon today is a place forgotten by time, desolate, red earth hills and buildings reminiscent of barracks and prisons in Russia of old, around nothingness, about 54 percent of the county's area is occupied by forests.

I imagined that perhaps Thomas, because of the effects of the war that had just passed, had loved this place, its utter desolation and misery. Life upon returning to American cities at the end of the war was too "normal" for those who had lived in the constant misery and destruction of Europe.

Perhaps he could not get used to it and sought out that life to which he had become accustomed, like a vice to which you cannot say no, from which you cannot part.

Comrades in battle, the only family for five years of service, affection more than anything. Getting rid of all this was like taking off one skin to put on another, too difficult, he was not capable of it, the memories were too strong to be erased by a comfortable and safe life, without that continuous dose of adrenaline, which drove him to do his job well, no matter how terrible and risky.

So many thoughts all at once, we will never know the truth, she stayed with Thomas on a remote hillside in North Korea.

 

 May blue and white flowers grow in the place where you rest in the forest.

Outpost 16 Italy

 






 

 



 

 

mercoledì 1 novembre 2023

1° Novembre 1943 (80° Anniversario del Mignano Gap)

November 1, 1943 



American soldier in Italian home, Presenzano, Italy, 1943.

The Digital collections of the National WWII Museum


Early on the morning of november 1 lieutenant Greer met 15th Infantry troops as they entered Presenzano: His Timely information had materially aided in speeding the advance. Nearly two months had elapsed since cthe 3d had started its drive up the italian boot from Battipaglia. Enemy activity had been characterized throughout the advance by deliberate withdrawal, covered by mining and demolition. Coordination with air support was so precise that prisoners of war taken in the Pietravairano areaclaimed the air bombardment was more accurate amd terrify than any they had ever experienced before. Increasing rains and colder weather joined hands to make the operations more difficult as november 1 arrived and the drive on mignano was begun.

La mattina presto del 1° novembre il tenente Greer incontrò le truppe del 15° Fanteria mentre entravano a Presenzano: le sue informazioni tempestive avevano materialmente contribuito ad accelerare l'avanzata. Erano trascorsi quasi due mesi da quando il 3° aveva iniziato a risalire lo stivale italiano da Battipaglia. L'attività nemica era stata caratterizzata per tutta l'avanzata da una deliberata ritirata, coperta da mine e demolizioni. Il coordinamento con il supporto aereo era così preciso che i prigionieri di guerra catturati nell'area di Pietravairano dichiararono che il bombardamento aereo era più preciso e terrificante di qualsiasi altro mai sperimentato prima. L'aumento delle piogge e il clima più freddo si unirono per rendere più difficili le operazioni quando arrivò il 1° novembre e iniziò la marcia su Mignano.

Excerpt from the history of the Third Infantry Division US Army






sabato 28 ottobre 2023

Nel giorno del ricordo, gli Onori al Capitano Arlo Laverne Olson, Medal Of Honor.


Arlo L Olson è nato il 20 aprile 1918. Secondo i dati in nostro possesso, il South Dakota era la sua casa o stato di arruolamento e la contea di Deuel era inclusa nei documenti d'archivio. Abbiamo Toronto elencato come la città.

Si era arruolato nell'esercito. Servito durante la seconda guerra mondiale. Aveva il grado di capitano. Servito con 15 ° reggimento di fanteria, 3a divisione di fanteria.

Olson ha vissuto un evento traumatico che ha provocato la morte il 28 ottobre 1943 . Circostanze registrate attribuite a: "Ucciso in azione". Luogo dell'incidente: Monte San Nicola, Lazio, Italia.

Originario di Greenville, Iowa, la famiglia di Olson si è trasferita in South Dakota 10 anni dopo la sua nascita e ha frequentato la scuola a Toronto, South Dakota. È anche un Eagle Scout e uno dei nove Eagle Scout che hanno ricevuto anche la Medal of Honor.

Olson ha frequentato l'Università del South Dakota dal 1936 al 1940 e dopo la laurea è stato incaricato dall'Esercito ROTC. Il 13 ottobre 1943 prestava servizio come capitano nel 15 ° reggimento di fanteria, 3a divisione di fanteria.

In quel giorno e nelle due settimane successive, ha mostrato una vistosa leadership durante la spinta attraverso il fiume Volturno in Italia. Olson guidò ripetutamente i suoi uomini in attacchi contro le forze tedesche, catturando personalmente diverse posizioni nemiche, finché fu ferito a morte durante una pattuglia di ricognizione.

Gli fu assegnata postuma la medaglia d'onore dieci mesi dopo, il 31 agosto 1944.

Arlo L Olson è sepolto o commemorato nel cimitero nazionale di Fort Snelling, Minneapolis, Minnesota. Questo è un cimitero nazionale americano amministrato dal Department of Veteran's Affairs.

Distintivi personali e medaglie:

Medaglia d'Onore

Purple Heart

Distintivo di fante da combattimento

distintivo di precisione di tiro

Medaglia di vittoria della seconda guerra mondiale

Medaglia campagna americana

Citazione unità presidenziale dell'esercito

Medaglia di buona condotta dell'esercito

Campagna europeo-africano-mediorientale


Il 13 ottobre 1943, quando iniziò l’avanzata attraverso il fiume Volturno, il capitano Olson con la sua compagnia guidò l'avanzata del reggimento attraverso 30 miglia di colline e montagne in territorio nemico, ininterrottamente per 13 giorni. 

Posizionandosi alla testa dei suoi uomini, il capitano Olson si avventurò nelle acque profonde del fiume Volturno e nonostante il fuoco di un mitragliatrice che mirava direttamente verso di lui si diresse verso la riva opposta e lanciando 2 bombe a mano nella postazione della mitragliatrice uccidendo gli occupanti.

Quando una mitragliatrice nemica a 150 metri di distanza aprì il fuoco sulla sua compagnia, il capitano Olson si avvicinò alla posizione con una camminata lenta e decisa. E nonostante 5 soldati tedeschi che gli lanciarono bombe a mano da una distanza di 5 yard, il capitano Olson le ha rispedite tutte indietro, ha raccolto una mitragliatrice ed ha proseguito verso il nemico, avanzando fino a 15 yard dalla postazione tedesca, sparando e uccidendone 9. 

Durante i seguenti 13 giorni, il cap. Olson ha guidato le pattuglie in combattimento, ha agito come esploratore della compagnia numero 1 ed ha mantenuto contatti ininterrotti con il nemico.

Il 27 ottobre 1943, il capitano Olson condusse un plotone in attacco a un punto fortemente difeso, la collina di Monte San Nicola.

Strisciando fino a 25 yarde dal nemico e quindi caricando la posizione. Nonostante il continuo fuoco di una mitragliatrice che lo mancò di poco, il capitano Olson si diresse verso la postazione e uccise gli occupanti con il suo mitra.

Quando gli uomini videro il loro capo compiere questo attacco disperato, lo seguirono superandolo e continuando l'avanzata. Il capitano Olson guidò la sua compagnia e quella successiva verso l’obiettivo, la vetta di Monte San Nicola.

Anche se la compagnia era stata costretta a mettersi al riparo dal furioso fuoco automatico e di armi leggere, il capitano Olson ha fatto cenno alla sua compagnia di difendersi, nonostante il fuoco di una mitragliatrice che lo aveva individuato come unico bersaglio, ed guidato l'assalto finale che ha scacciato il nemico dalla vetta.

Durante una ricognizione per le posizioni difensive, il capitano Olson fu ferito a morte.

Ignorando il suo forte dolore, questo intrepido ufficiale completò la sua ricognizione, supervisionò la posizione dei suoi uomini scegliendo i migliori punti di difesa, rifiutando l'assistenza medica fino a quando tutti i suoi uomini non erano al sicuro.

Fu curato ma morì mentre veniva trasportato già dalla montagna.




 



Ass. dell Terza Divisione di Fanteria US Army

Avamposto nr. 16 - Italia